Calendario

| sabato, 14 aprile 2018 |
Evento globale

Bari - Lab. integrato di Arteterapia e Teatroterapia condotto da Gianluca Lisco

09:00 » domenica 15 aprile, 18:00

IL FOTOROMANZO CARTACEO E IL FOTOROMANZO MULTIMEDIALE COME ESPERIENZA CREATIVE DI NARRAZIONE, ESPRESSIONE E REVISIONE DI SE'
AREA RELAZIONALE

Se intendiamo il fotoromanzo come una storia composta da immagini e fotografie possiamo lavorare in gruppo per imprimerla su un supporto cartaceo o multimediale.

Nel lavoro con il fotoromanzo la persona costruisce, trasforma e ritrova tracce di sé all’interno delle fotografie che siano istantanee realizzate al momento o fotografie personali dal proprio album.

La sequenza spazio-temporale con cui le immagini vengono disposte assieme alle didascalie e agli elementi grafici che possono riempire il vuoto fertile tra un’immagine e l’altra sono aspetti fondamentali per la creazione di senso e significato esistenziale del fotoromanzo.

Le immagini e le fotografie possono diventare pertanto elementi narrativi di una nuova composizione, una nuova Gestalt percettiva e narrativa.

Se intendiamo la percezione come un atto intenzionale e creativo è possibile lavorare per intrecciare e scoprire tracce narrative di sé nel lavoro con il fotoromanzo.

Possiamo raccontare una storia attraverso le immagini e le fotografie, scrivere dialoghi e fermare in uno scatto fotografico un frammento, un istante di una drammatizzazione o di una rappresentazione scenica.

Il fotoromanzo è di per sé un racconto che può integrare all’interno del processo creativo di produzione diversi linguaggi espressivi: drammatizzazione, fotografia, musica, scrittura creativa, danza, scenografia, costumi e regia.

Nel realizzare un’istantanea che vada a costituire quell’elemento percepito della realtà da inserire nella storia e nella composizione la persona e il gruppo possono giocare come fossero in uno studio di produzione fotografico, teatrale e cinematografico.

Potranno così rivestire i ruoli del regista che coordina gli attori e i lavori sul set per realizzare uno scatto fotografico che rappresenti quella parte della storia che il gruppo ha scelto di narrare e raccontare attraverso il fotoromanzo.

Durante il laboratorio faremo esperienza in gruppo di ideazione e produzione sia di un fotoromanzo su supporto cartaceo sia di un fotoromanzo digitale.

Saranno approfonditi gli aspetti teorico-applicativi del lavoro con il fotoromanzo in diversi contesti (scuola, salute mentale e organizzazioni) e con differenti finalità di intervento (preventivo-integrativo, educativo-riabilitativo, terapeutico).


Per Info
Direttore: Tea Baldini Anastasio
Sede operativa: Via Melo da Bari n. 96, Bari
Per richiedere informazioni o prenotare il tuo colloquio conoscitivo:
Telefono: 3396366750
E-mail: olisticarte@gmail.com



Evento globale

Lecce - Lab. di Teatroterapia condotto da Vito Furio

09:00 » domenica 15 aprile, 18:00

DEBUTTO IN SOCIETA': DIFFERENZA COME PUNTO DI FORZA
AREA RELAZIONALE

Il presente laboratorio prevede due differenti tipi di lavoro, ciascuno della durata di una giornata.

Prima parte: intervento educativo-riabilitativo in un contesto carcerario volto alla reintegrazione di detenuti nella società. Gioco di “contrasti”, per ampliare le possibilità creative del corpo proiettato nell’azione teatrale.  Distanziarsi da condizioni usuali per mettere in condizione il corpo e la mente di costruire il nuovo, prendendosi quindi la libertà di ricercare altro da sé, che possa essere espresso come atteggiamento costruttivo all’interno della società.  Utilizzando la figura del supereroe ci si prefigge di sottolineare l’utilizzo dei superpoteri nei confronti non di un gruppo limitato (gang), ma dell’intera comunità sociale. Sperimentazione attraverso tecniche teatrali di comunicazione manipolatrice, per arrivare al sostegno bidirezionale della relazione. Il laboratorio prevede quattro fasi:

1. INDIVIDUO

2. INDIVIDUO -> INDIVIDUO

3. GRUPPO -> INDIVIDUO

4. INDIVIDUO -> GRUPPO

Lavoro sul personaggio (caratterizzazione fisica, vocale e estetica), messa in scena teatrale con consegna direttiva, per rendere l’azione terapeutica contenitiva. Seconda parte: intervento preventivo-integrativo in un contesto di immigrati volto all’integrazione sociale. Laboratorio didattico di teatroterapia a carattere teorico-pratico, volto alla valorizzazione delle differenze, passando per le potenzialità dei linguaggi analogici, che esulano da mediocri forme di apparenza in un contesto di integrazione sociale.

Un lavoro di “ponte” dove la differenza muta e si riempie di valore, per la creazione di una radice comune e primordiale: la relazione umana. L’individualità cresce, gioca e si arricchisce di gruppalità, passando per cultura, sensorialità e accoglienza. Una sorta di “galeone del teatro”, col vento della creatività a favore, che muove verso la scoperta di nuovi mondi! Durante il laboratorio verranno proposte tecniche di sperimentazione delle forme corporee, sperimentazione vocale, lavoro sul personaggio (caratterizzazione fisica, vocale e estetica), messa in scena teatrale con consegna semi-direttiva, lavoro sui linguaggi analogici e pre-espressivi.Il presente laboratorio prevede due differenti tipi di lavoro, ciascuno della durata di una giornata.


Per Info
DirettoreDott. Stefano Centonze
Sede legale: Viale O. Quarta n.24, 73100 Lecce
Sede operativa: presso Palestra Etre Sport&Salute in Via Vecchia Frigole 36, Lecce
Telefono: 0832.601223
Fax: 0832.1831426
E-mail: info@artiterapielecce.it
Skype: ist.arti.terapie.lecce



Evento globale

Nuoro - Lab. di Arteterapia condotto da Ilaria Caracciolo

09:00 » domenica 15 aprile, 18:00

LA TECNICA DEL MANDALA INTUITIVO IN ARTETERAPIA
AREA CRESCITA PERSONALE

Nel campo dell’uso delle Arti come via possibile di terapia e conoscenza di Sé, fu Carl Gustav Jung ad applicare per primo la parola Mandala ai disegni circolari tracciati da lui e dai suoi pazienti.
Letteralmente, Mandala deriva dal sanscrito e significa centro, circonferenza o anche cerchio magico. Per Jung fu semplice dunque associare la descrizione pittorica associata al mandala al concetto di Sé, inteso come il centro della totalità della personalità. Da un punto di vista storico ed antropologico, ritroviamo il simbolo del mandala già ai primordi della storia umana, come testimoniano graffiti rupestri prestorici ritrovati in Africa, Europa e Nordamerica, che rappresentano i simboli universali del cerchio e della spirale. Possiamo riassumere dicendo che: il Sé crea uno schema della nostra vita interiore. Il mandala rivela le dinamiche del Sé come creatore di una matrice in cui si manifesta l’identità di chi lo produce. Il cerchio mandalico riflette il Sé in quanto contenitore della tensione della psiche verso la sua realizzazione, percorso che non segue una progressione lineare. La crescita consiste, invece, in un ritornare ogni volta al centro della psiche, il Sé. Nel mandala, dunque, i motivi della storia comune a tutta l’umanità trovano espressione assieme ai simboli dell’esperienza individualeNel campo dell’uso delle Arti come via possibile di terapia e conoscenza di Sé, fu Carl Gustav Jung ad applicare per primo la parola Mandala ai disegni circolari tracciati da lui e dai suoi pazienti.


Per Info
DirettoreDott.ssa Luisa Brotzu
Telefono: 3776821214
Mail: artedosardegna@gmail.com

Evento globale

Nuoro - Lab. di Arteterapia condotto da Ilaria Caracciolo

09:00 » domenica 15 aprile, 18:00

LA TECNICA DEL MANDALA INTUITIVO IN ARTETERAPIA
AREA CRESCITA PERSONALE

Nel campo dell’uso delle Arti come via possibile di terapia e conoscenza di Sé, fu Carl Gustav Jung ad applicare per primo la parola Mandala ai disegni circolari tracciati da lui e dai suoi pazienti.
Letteralmente, Mandala deriva dal sanscrito e significa centro, circonferenza o anche cerchio magico. Per Jung fu semplice dunque associare la descrizione pittorica associata al mandala al concetto di Sé, inteso come il centro della totalità della personalità. Da un punto di vista storico ed antropologico, ritroviamo il simbolo del mandala già ai primordi della storia umana, come testimoniano graffiti rupestri prestorici ritrovati in Africa, Europa e Nordamerica, che rappresentano i simboli universali del cerchio e della spirale. Possiamo riassumere dicendo che: il Sé crea uno schema della nostra vita interiore. Il mandala rivela le dinamiche del Sé come creatore di una matrice in cui si manifesta l’identità di chi lo produce. Il cerchio mandalico riflette il Sé in quanto contenitore della tensione della psiche verso la sua realizzazione, percorso che non segue una progressione lineare. La crescita consiste, invece, in un ritornare ogni volta al centro della psiche, il Sé. Nel mandala, dunque, i motivi della storia comune a tutta l’umanità trovano espressione assieme ai simboli dell’esperienza individualeNel campo dell’uso delle Arti come via possibile di terapia e conoscenza di Sé, fu Carl Gustav Jung ad applicare per primo la parola Mandala ai disegni circolari tracciati da lui e dai suoi pazienti.


Per Info
DirettoreDott.ssa Luisa Brotzu
Telefono: 3776821214
Mail: artedosardegna@gmail.com


Evento globale

Padova - Lab. di Danzamovimentoterapia condotto da Sonia Barsotti

09:00 » domenica 15 aprile, 18:00

LA DANZAMOVIMENTOTERAPIA NEL PROCESSO EVOLUTIVO DELLA PRIMA INFANZIA
AREA RELAZIONALE

Il laboratorio è finalizzato ad apprendere strumenti per approcciarsi all’utenza della prima infanzia qui specificata nella seguente fascia di età evolutiva: 3-6 anni. È rivolto ad allievi che non hanno ancora affrontato questa tematica indipendentemente dall’anno di formazione o a studenti in scienze della formazione, ad educatori ed insegnanti.
La tecnica della DMT con metodologia Fux si caratterizza per il suo sguardo pedagogico.

Questo percorso laboratoriale si avvale di una parte pratica e una riflessione teorica a sostegno e supporto di quanto vissuto corporeamente. Infatti si parte dall’esperienza ed esplorazione personale e gruppale del corpo (fase prevalente del laboratorio) per passare ad una riflessione sull’applicabilità del metodo all’utenza di riferimento e sul contesto di riferimento (preventivo/integrativo).


Per Info
Direttore: Astrid Morganne
Sede operativa: Via Riviera 20, 35020 Polverara (PD)
Telefono: 346.6355364
Email: info@arteterapia-padova.it


Evento globale

Verona - Lab. di Metodologia della progettazione condotto dal Presidente di Artedo Stefano Centonze

09:00 » domenica 15 aprile, 18:00

METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI CON LE ARTI TERAPIE
AREA CRESCITA PERSONALE

La progettazione degli interventi artiterapici, proposta in forma di laboratorio teorico-pratico, è la principale competenza richiesta all’operatore delle Arti Terapie, anche dalla Norma Tecnica UNI che anticipa la Certificazione dei Professionisti del settore. Essa non è solo la preparazione alla prova principale richiesta nel corso di studi delle Scuole Artedo, poiché permette al docente di valutare il corretto uso della terminologia tecnica, la coerenza delle proposte e l’avanzamento dell’apprendimento, ma, collegando aspetti teorici con la loro messa in pratica, è soprattutto la verifica sulle capacità dell’allievo di ideare e realizzare percorsi artiterapici strutturati, in funzione di una data utenza e in considerazione delle finalità e degli obiettivi proposti.


Per Info
DirettoreDott.ssa Pamela Palomba e Axel Rutten
Sede Legale: Via Tezone n.4, Verona
Telefono: 349.7314462 - 333.3641031
Email: info@verona.artiterapie-italia.it